martedì 15 novembre 2011

4' GIORNO - YOSEMITE NATIONAL PARK

13 agosto 2011: Anche questa mattina sveglia presto, abbondante colazione in hotel e partenza.
Ci attendono 213 miglia, ovvero quasi 350 km d'auto, per un viaggio di quattro ore prima di arrivare all'entrata dello Yosemite National Park, questo il percorso di questo nostro quarto giorno.
Lungo la strada il paesaggio è sorprendente, forse in questo momento per la prima volta riusciamo a capire cosa siano gli spazi sterminati che tanto abbiamo desiderato vedere, una lunga strada diritta che scorre in mezzo a campi incolti, in cui l'erba viene mossa dal vento e bruciata dal sole....tutto ci lascia senza parole.






















Ci fermiamo a mangiare in un locale lungo la strada che conduce al parco, mancano ancora un centinaio di km, è quasi l'una e abbiamo fame.
Fuori sono parcheggiate numerose moto, lucide e splendenti come fossero appena uscite dalla concessionaria, dei grossi pick up carichi di attrezzi da lavoro.
La costruzione è in legno, tipica di queste zone, lungo il tragitto ne vedremo tantissime, con la veranda e le finestre addobbate da colorate tendine.
Entriamo e oltre al freddo ci colpisce l'ambiente da film americano.
Pavimento in doghe di legno, insegne al neon accese, piccolo palco in cui esibirsi per il karaoke, pista da ballo per le grandi occasioni, angolo delle freccette e lunghi tavoloni.
Uno di questi è occupato da una allegra compagnia di signori che brindano con enormi bicchieri di birra.
Ordiniamo e attendiamo per più di un'ora l'arrivo del nostro pranzo, il servizio è lentissimo, passiamo l'attesa a giocare a turno a freccette, rendendoci conto che stiamo sprecando tempo prezioso che ci farà arrivare in ritardo allo Yosemite National Park, purtroppo questi sono gli imprevisti di un viaggio così particolare, ma accettiamo anche questo e ne approffitiamo per pianificare al meglio la nostra visita al parco.
Finalmente pranziamo, e usciamo dal locale che sono già le 15:00 del pomeriggio.
Purtroppo non ho conservato l'indirizzo...o forse l'ho semplicemente voluto perdere di proposito, visto la lentezza del servizio mi sento di non consigliarlo affatto.

Il paesaggio cambia molto velocemte man mano che ci avviciniamo all'entrata del parco, le grandi distese pianeggianti lasciano il posto a verdi e folti boschi di conifere, per noi è quasi una visione familiare, questi luoghi infatti assomigliano molto alle nostre amate Alpi italiane, non fosse per la presenza di imponenti sequoie che tra un po' dovremo riuscire a vedere.























Lo  Yosemite National Park  fu il primo parco naturale protetto del mondo, che divenne ufficialmente parco nazionale nel 1890. Si trova nel cuore della Serra Nevada e si tratta di una delle grandi aree privilegiate per la flora e la fauna del continente americano, l'immagine perfetta delle montagne dell'Ovest americano: sequoie gigantesche, paesaggi incredibili, panorami mozzagiato e  animali selvaggi (orsi, lupi e daini).
Il nome Yosemite venne dato alla vallata in onore della tribù degli indiani uzumati, sterminata a metà del XIX secolo.
Il parco copre miglia di ettari di foreste e di grandiose montagne di altitudine comprese tra i 600 e i 3960 metri. La vallata di Yosemite, al centro del parco, è uno dei più mirabili esempi di valle glaciale, dominata dal El Capitan e Half Dome, fantastici monoliti unici al mondo, nel fondovalle scorre il Merced River, che è tutto ciò che rimane del letto del ghiacciaio.
Il parco è immenso e poichè le strade sono piene di curve e la velocità ridotta ci si impiega da un'ora e mezza a due ore per attraversarlo da oves a est, senza considerare le soste...tutto sommato è sempre un territorio di 3108 chilometriquadrati!

Le entrate sono possibili da tre dei quattro punti cardinali proprio per la vastità dell'estensione del parco.

Entrata da ovest : Big Oak Flat Entrance facilmente raggiungibile da San Francisco o Arch Rock Entrance, un po' più a sud

Entrata da sud: South Entrance per chi arriva da Los Angeles, nelle vicinanze delle formidabili sequoie della Mariposa Grove

Entrata da est: Tioga Pass Entrace, chiusa per gran parte dell'anno a causa della neve, difficile pensare di passarci prima di maggio, è l'entrata per chi arriva da Las Vegas, Death Valley o da Mammoth Lake.

L'ingresso costa 20,00 dollari per veicolo, valido per sette giorni consecutivi, 10,00 dollari per i visitatori a piedi, in bicicletta o in moto. Sono accettati i pass annuali. Al momento del pagamento si  riceve una piantina dettagliata del parco e la YosemiteGuide, la rivista ufficiale. Si può richiedere anche l' America Beautiful Pass, del costo di 80,00 dollari sempre per veicolo, sono in vendita presso l'entrata di ogni parco e valgono per un anno, è comodo e vantaggioso se l'intenzione è quella di visitare almeno cinque parchi. Se viceversa decidete di pagare un pass all' entrata di ogni parco, ricordatevi di conservare tutte le ricevute di pagamento, se nell'arco di due settimane massimo raggiungete o superate gli 80,00 dollari potete richiedere il pass annuale per entrare gratis nei parchi successivi!

Noi entriamo dall'Arch Rock Entrace e subito ci dirigiamo in direzione Mariposa Grove, qui infatti sono concentrate le più belle e antiche sequoie di tutto il parco.
Già lungo la strada riusciamo a vederne qualcuna.


























Siamo fortunati perchè riusciamo a parcheggiare tutte e tre le nostre auto nel pargheggio del Mariposa Grove, ma vista l'ora tarda molta gente ormai se ne sta andando. Nel caso non foste così fortunati potete lasciare la vostra auto nel parcheggio a Wawona, da dove ogni 30 minuti partono autobus gratuiti per Mariposa Grove.
Se non si ha molto tempo a disposizione, ogni giorno vengono organizzate diverse escursioni più o meno lunghe con partenza dallo Yosemite lodge. In 2 ore visita della valle e delle sequoie giganti di Mariposa Grove (25,00 $), in 4 ore andata e ritorno fino a Glacier  Point (40,00 $), in 8 ore visita completa (82,00 $ + pranzo) è anche possibile fare un moonlight tour di 2 ore nelle notti di luna piena.

Zaini in spalle e ci avviamo attraverso un percorso segnalato, lungo circa 1 km che ci permetterà di entrare all'interno di questo famoso bosco di sequoie. All'entrata potete acquistare al costo di 50 centesimi una mappa con spiegazione dettagliata dell'itinerario, ovviamente in tutte le linque tranne che in italiano, io vi lascio la brochure  che ho scaricato dal sito, che è uguale a quella che si trova in loco.
Camminare lungo questo percorso ci fa sentire dei piccoli esseri a due zampe che vagano in una foresta fatta appositamente per dei giganti. Le cime degli alberi sono talmente alte che a malapena si intravedono alzando gli occhi, qui tutto è grande ed enorme. Anche se avevamo avuto l'iniziale sensazione di trovarci in un bosco di conifere, ora ci accorgiamo che le cose sono ben diverse.
E finalmente ecco comparire le prime sequoie. Maestose.
Riconoscibili immediatamente in mezzo al resto della vegetazione grazie al colore rosso/arancio della corteccia del loro tronco, i rami attorcigliati e aperti, stranamente rivolti verso l'alto e l'esterno a differenza delle conifere i cui rami sono rivolti verso il basso...sono alberi orgogliosi e impressionanti, per la loro grandezza e la loro maestosità, che possono raggiungere fino a 71 metri d'altezza, e 6 metri di diametro, alcune di loro sono delle ultramillenarie con più di 2100 anni d'età! 






































Lungo la strada incontriamo una gigantesca sequoia caduta, pigramente coricata come un vecchio gigante stanco, le radici enormi, esposte ed in evidenza sembrano un esplosione di tanti pezzi di legno, una futuristica opera d'arte. Percorriamo tutta la lunghezza del tronco caduto, delimitato da dei paletti per mantenere le dovute distanze, e in questo modo riusciamo a renderci conto di quanto sia l'altezza di questi "bestioni" della natura.
Più avanti incontriamo un altro esemplare caduto con il tronco carbonizzato diviso in più parti.





















Proseguiamo e finalmente in lontananza vediamo il famoso Grizzly Giant, una delle più grandi sequoie viventi al mondo, la più alta dello Yosemite National Park, vecchia di ben 2700 anni d'età...ci pensate? Questa pianta enorme ha vissuto la bellezza di quasi tre millenni...come non rimanere impressionati davanti a tanta longevità! Certo i segni del tempo si notano, soprattutto sul suo tronco, scuro all'interno quasi fosse carbonizzato, e un po' rovinato all'esterno, ma tra tutti gli altri alberi intorno spicca per la sua fierezza e la sua bellezza, è un albero enorme, è impressionante quanto sia largo il diametro e lunga la circonferenza, e dal basso guardando verso l'alto a fatica si intravede la cima fitta di foglie verdeggianti.
Il Grizzly Giant è giustamente recintato da una rustica staccionata in legno, per garantirne la sicurezza ed evitare che orde di turisti si aggrappino al suo tronco, già solo per scattare una foto davanti al cartello che lo indicava abbiamo dovuto metterci in coda.





Torniamo alle nostre auto e ci dirigiamo verso Glacier Point, il tratto è relativamente breve, se non c'è traffico e incolonnamenti in circa una trentina di minuti si giunge a destinazione.
Noi siamo rimasti fermi in colonna per quasi un'ora, procedendo a rilento, a causa di un incendio in corso e dei numerosi camion dei vigili del fuoco e della protezione forestale parcheggiati lungo la strada. Non abbiamo ben capito se l'incendio fosse programmato oppure fosse scoppiato per cause naturali, ad ogni modo abbiamo letto sulla guida che eventi di questo tipo sono all'ordine del giorno e che l'intervento dell'uomo ha il compito di controllarli e limitarli ma non di impedirli, perchè il bosco grazie a questi incendi, che quasi sempre scoppiano non per l'incuria dell'uomo ma per cause naturali, si rigenera e si autoprotegge da solo.



Arriviamo finalmente a destinazione, il fumo dell'incendio spinto dal vento è arrivato fin quassù, il paesaggio è avvolto da una foschia leggera e odorosa di legno bruciato.
Ci affacciamo al belvedere di Glacier Point, dall'alto di questo spuntone roccioso, che da quasi 1000 metri di altezza domina la vallata di Yosemite, si gode di un panorama mozzagiato,  di fronte le Yosemite Falls, ingrossate in primavera dalle acque degli affluenti, e l'Half Dome,  la famosa roccia granitica alta 2700 metri, fino a poco tempo fa impossibile da scalare anche dagli scalatori più esperti, oggi è quotidianamente attaccata da molti audaci, che grazie alle moderne attrezzature riescono ad arrivare in vetta.
Purtroppo le Yosemite Falls  in piena estate non sono al massimo della loro portata, ma è interessante sapere che un facile sentiero di 15 minuti conduce ai loro piedi, noi non abbiamo avuto il tempo neppure di cercarlo.
Dicono che questo punto del parco sia particolarmente spettacolare durante il tramonto, l'orario del nostro arrivo dovrebbe essere l'ideale, peccato solo per il fumo che offusca l'orizzonte e sfuma il panorama. Ad ogni modo la vista è ineguagliabile, qui la natura si è espressa in ogni sua forma, dal verde della vegetazione, alla magnificenza di queste cime, allo spumeggiare delle cascate, uno stupendo quadro naturalistico!






Il sole lentamente sta calando dietro queste splendide montagne quando noi decidiamo di partire, ci attendono altre tre ore di viaggio prima di arrivare all'hotel e vorremo percorrere El Capitan Drive, proprio per godere dal basso della visione di questa famosa falesia.
El Capitan, situato a più di 2300 metri di altezza sul livello del mare, è un imponente monolito di granito da cui spicca una verticale parere denominata Nose (naso) punto di ritrovo dei free climbers e degli alpinisti più spericolati.
Percorendo la drive ce lo ritroviamo ben presto davanti, in lontantanza lo vediamo spuntare tra le cime degli alberi, imponente e perfettamente scolpito dalla natura.





Accostiamo l'auto al lato della strada, scendiamo a scattare qualche foto.
Ho letto di uno scalatore che seduto lungo le rive del fiume Merced, che scorre sotto a El Capitan, mentre di apprestava a preparare gli attrezzi per la scalata, ha alzato gli occhi a guardarlo ancora una volta, El Capitan era totalmente illuminato dal sole, sembrava un'immensa pepita d'oro, lo scalatore ne rimase profondamente sorpreso " C’è solo il cielo azzurro e l’infinito della parete di granito dorato. Se questo è oro, allora ogni arrampicatore è un re."
Noi riusciamo a vedere le ultime sfumature dorate sulla cima, che lentamente vengono spente dalla sera che sta arrivando.









Ai bordi della strada scambiamo alcune battute con un gruppo di signori del Texas, muniti di potenti telescopi sono alla ricerca di qualche rapace che ha costruito il nido sulle ripidi pareti rocciose, ci indicano un punto ben preciso e ci invitano a guardare dall'obiettivo, sostengono di aver avvistato due scalatori accampati per la notte in una fessura della parete rocciosa de El Capitan, guardiamo ma purtroppo non riusciamo a vedere nulla.

Ripartiamo ancora una volta, con l'intento di fermarci stada facendo a mangiare qualcosa per cena e a fare benzina al primo distributore, pur sapendo che non vi sono distributori di benzina nella valle. Se ne trovano solo a Crane Flat, El Portal, Wawona e Tuolumme Mesdows in estate, aperti durante il giorno e  24 ore su 24 con servizio self service, ovviamente qui la benzina è molto più costosa che altrove.
Ormai è scesa la notte, la strada che percorriamo è la famosa CA120 E/Tioga Pass, sempre chiusa in inverno a causa della neve, dicono che  di giorno percorrerla sia spettacolare, con il buio purtroppo non riusciamo a godere di questa vista.
Ci sorprende però scoprire quante siano le luci accese in mezzo al bosco, è uno spuntare continuo di lucine sperse in mezzo alle tenebre degli alberi, sembrano tante piccole lucciole riunite per una danza sospesa nell'aria, invece non sono altro che luci da campo accese da chi è accampato in mezzo al bosco.
A noi vengono i brividi solo ad attraversare in auto questa immensità oscura, figuriamoci se saremmo in grado di fare campeggio qui...la sola idea di conoscere dal vivo un animale selvatico mi mette paura. Giusto per la cronaca qui gli orsi, che sono numerosi, non sono affettuosi come quelli di Walt Disney. Ogni anno numerosi turisti vengono attaccati ed è indispensabili rispettare alcune regole di sicurezza se si campeggia o si fanno escursioni.  E' necessario riporre qualsiasi tipo di cibo (ma anche tutto ciò che profuma, come il sapone, la schiuma da barba) negli speciali contenitori di ferro che di trovano nei campeggi accanto ad ogni piazzola,  oppure è utile acquistare o affittare la bear cans (il nome la dice lunga!), ovvero dei contenitori per cibo che si aprono con il cacciavite.  Tutte queste misure, ben esposte e spiegate nelle bacheche dei punti di informazione, non sono da prendere alla leggera, nè per la propria sicurezza, nè per quella dei poveri orsi, che ogni anno finiscono numerosi feriti o uccisi dalle auto lungo le strade del parco, per questo è bene moderare la velocità.
Volevo inoltre sottolineare che a mio avviso, per chi è abituato e attrezzato, praticare il campeggio all'interno del parco è sicuramente la soluzione più economica ma anche la più ideale per vivere al meglio in armonia con le ricchezze della natura. In certi periodi dell'anno è affollatissimo, per questo occorre prenotare con largo anticipo. All'interno del parco si trovano anche sportelli bancari automatici, un centro medico e dentale, un autorimessa, dei noleggi di biciclette, dei supermarket, una lavenderia, delle docce e dei ristoranti e bar.

Facciamo una deviazione in prossimità di un cartello che indica "White Wolf", percorrendo una stretta via arriviamo ad una radura in cui una delicata e romantica casetta in legno bianco, fievolmente illuminata dalla luce delle candele sembra attenderci per la cena. Ci troviamo al  camp grounds white wolf lodge, uno dei tanti campeggi del parco.
Scendiamo a chiedere se hanno posto per dieci persone, la risposta è affermativa solo che dovremo mangiare sotto la veranda esterna, ci guardiamo in faccia tutti infreddoliti, il termometro dell'auto segna una temperatura esterna di 55 gradi °F pari a 13 °C, impossibile cenare all'aperto con questo freddo. Decidiamo di proseguire.

La strada è infinita, ci sembra di non arrivare più, finalmente dopo più di due ore di viaggio senza sosta arriviamo all'uscita del parco, facciamo carburante al primo distributore e finalmente ci fermiamo a mangiare qualcosa.
Sono da poco passate le 22:00 e le porte del ristorante ci vengono sbattute in faccia, la cucina è chiusa!
Stanchi, affamati, delusi e un tantino incavolati ce ne ritorniamo in auto decisi ad arrivare in hotel, nella speranza di poter mangiare qualcosa almeno lì.
Oggi abbiamo imparato due importanti lezioni: la prima, i ristoranti qui chiudono molto presto. La seconda: da domani scorte di cibo in auto per ogni evenienza, non vogliamo più soffrire la fame e andare a letto con la pancia vuota.

Arriviamo finalmente in hotel.
Il Juniper Springs Resort  a Mammoth Lake, è il tipico hotel di montagna, lussuoso ed avvolgente con gli interni in legno e il camino acceso, rustico e dal vago sentore di caccia con le corna di alci e cervi appese alla parete.
Facciamo check-in in fretta, ci salutiamo e ci diamo appuntamento per il giorno dopo, tuffo in piscina per chi vorrà e partenza per la Death Valley.
Arrivare alla nostra stanza non è stato per niente facile, abbiamo dovuto guardare e riguardare più volte la cartina che fortunatamente ci hanno consegnato, prima di capire da che parte andare. Abbiamo parcheggiato l'auto in un autorimessa sotterranea e siamo saliti in stanza al terzo piano, qui tutto è pensato per lo sciatore e la sua attrezzatura, Mammoth Lake è infatti una rinomata località sciistica, e l'atmosfera ovattata e accogliente della nostra stanza ce lo conferma.
Un ampio angolo cottura con ogni confort, un enorme tavolo apribile per le serate in compagnia, un divano letto e due comode poltrone e la cosa più desiderata...un comodo letto immacolato, pieno di soffici cuscini, un caldo piumino ad accoglierci dopo una bollente doccia fatta con gli ottimi prodotti biologici forniti dall'hotel.









22 commenti:

  1. ... si vedo che sono mancata da un po nel giro della visita ai blog.... mi stavo perdendo questo ben di Dio.... Complimenti il tuo diario è veramente molto molto interessante!!!
    Attendo i prossimi reportage....

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  2. viaggio fantastico e foto stupende, è uno dei luoghi al mondo che prima o poi vorrei visistare!! bellissimo reportage!
    audrey

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  3. Oddio che nostalgia mi hai fatto venire! Grazie del reportage!

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  4. Cara Ila eccomi (che bello veder comparire i tuoi post aggiornati, finalmente!) mi sono presa tutto il tempo necessario, comodamente seduta, per leggere la tua lunga quarta giornata. Che spettacolo di giornata! Io amo molto gli spazi aperti e le tue prime foto mi hanno tanto ricordato la Piana di Campo Imperatore, ma forse quella è un po' più piccola.
    Poi che dire, la visita nella foresta dei giganti è straordinaria. E' impressionante quella sequoia caduta, proprio come descrivi bene tu, un animale senza vita. Come lo è il Grizzly Giant, non sembra vero che ci siano alberi tanto alti, la nostra flora non ci ha abituati a queste misure, capisco l'emozione di trovarteli davanti. E che fascino El Capitan sembra davvero dorata la sua cima. Tra queste meraviglie una nota amara ci dev'essere, quando si ha l'esigenza di ristorarci e non incontri nulla sul tuo cammino è una bella delusione, io (siccome sono una mangiona) non mi lascio sorprendere dagli imprevisti, qualcosa da mangiare e da bere c'è sempre :) Tesoro un viaggio stupendo anche oggi, come sempre del resto. Racconti così bene, sei così coinvolgente che è sempre un piacere leggerti. Un bacio e aspetto la sorpresa della prossima giornata.

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  5. Cara Ila, grazie per avermi portata in questi luoghi bellissimi che sogno di visitare da tempo ormai... quando arriverà quel giorno tornerò a spulciare i tuoi post, questo sicuramente! dettagliatissima come sempre... continua così! :-)
    E grazie ancora x i tuoi dolcissimi commenti che lasci sul mio blog!
    baci
    Silvia

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  6. @ Passione per i viaggi: ...ben tornata? Ho sentito che sei stata in vacanza...è andato tutto bene? Io per ora vivo ancora nel ricordo di questo splendido viaggio fatto quest'estate! Ciao a presto!

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  7. @ Audrey: sì hai ragione, sono luoghi che meritano sicuramente una visita almeno una volta nella vita! Vedrai che prima o poi...

    @ Laura:..immagino! Pensa che un bel po' di nostalgia è venuta anche a me scrivendo di questi posti...e sono passati solo pochi mesi!!!
    Ciao a presto...

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  8. @ Tizi: cara sei sempre così gentile...ma me li merito veramente tutti questi complimenti? Non lo so..io intanto li intasco volentieri, perchè fanno sempre un immenso piacere! Come con immenso piacere condivido con tutti voi queste mie stupende esperienze...Finalmente sono tornata operativa e perfettamente visibile anch'io!!!!
    Ciao un abbraccio...

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  9. @ The Girl (meglio detta Silvia):...è un piacere sapere che questi miei appunti ti serviranno per un futuro viaggio! ...sai che onore!!! ed è un piacere venirti a trovare nel tuo giovane blog...e poi ora sei finita anche sulla carta patinata!!! ...Sei proprio una giovane donna in gamba!!
    Ciao a presto cara...

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  10. che belle foto, complimenti :-)

    la parte "carbonizzata" che hai visto nel tronco e' dovuta proprio agli incendi, che d'estate sono molto frequenti... ma le sequoie continuano a vivere perche' la parte "vitale" e' piu' all'interno.

    eheheh, a San Diego molti ristoranti chiudono alle 21, nei paesini di montagna penso che chiudano ben prima delle 22...

    cmq... vorrei tanto tornarci nello yosemite...

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  11. @ Marica: immaginavo anch'io che la parte scura della sequoia fosse dovuta a un precedente incendio, fortunatamente queste maestose piante sono resistenti anche alle fiamme!!!
    Guarda, scoprire che i ristoranti negli States chiudono così presto è stato veramente una grande delusione...nel senso che mi aspettavo più elasticità negli orari di apertura, è anche vero però che qui eravamo spersi in mezzo ai boschi, ai confini di un parco immenso, certo nelle grandi città la cosa è totalmente diversa...
    Ciao a presto e grazie di essere passata di qua!

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  12. che viaggio meraviglioso.....l'ho fatto 18 anni fa e adesso mi hai fatto rivenire una voglia.....

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  13. Ho guardato queste foto così *-*

    Bellissimo!!!!!! Questa è la parte di america che ci terrei a visitare ^-^ davvero posti favolosi.
    Avete fatto un viaggio stupendo ^-^

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  14. Ho guardato queste foto così *-*

    Bellissimo!!!!!! Questa è la parte di america che ci terrei a visitare ^-^ davvero posti favolosi.
    Avete fatto un viaggio stupendo ^-^

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  15. @ Ciao Sabrina...immagino! Vedere posti così fa sempre venir voglia di ripartire!!!

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  16. @ Ciao Dreamy: sì hai ragione...questo viaggio è stato veramente stupendo! Mi sono impegnata con la mia digitale...ma le sequoie erano talmente enormi da non stare interamente all'interno dell'obiettivo!!!
    Ciao a presto cara...

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  17. Ciao, posso dire che anche io ci sono stato, e' stato bellissimo, un'emozione dietro l'altra, soprattutto quando abbiamo deciso di dormire in tenda per risparmiare un po' dato che il nostro viaggio era molto lungo. Beh,in campeggio c'era un armadietto dove chiudere il cibo perche' i boschi che ci circondavano ospitano alcuni orsi e se fiutano qualcosa nella vostra tenda vi vengono a trovare... Il tuo post mi ha fatto rivivere le emozioni intense che solo il contatto con la natura mi ha dato, si lo so, forse penserai che sono esagerato ma e' quello che veramente mi succede. Quando sono in mezzo alla natura mi sento un'altra persona, non penso piu' all'oppressiva societa'e sono felice. Grazie per avermi ricordato i bei momenti passati in quel parco.

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  18. bellissimo reportage!
    noi ci siamo appena stati, insomma non proprio ieri era ottobre. La mia prima esperienza in camper, appena mi riprendo proverò a raccontarla :D

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  19. @ Ciao Chris: sono d'accordo con te, penso anch'io che fare campeggio in tenda allo Yosemite Park sia il modo migliore per entrare veramente in contatto con il luogo e la natura magnifica che lo circonda...è vero ci sono gli orsi, e da quanto abbiamo avuto modo di apprendere ogni anno numerose persone vengono attaccate, ma penso che con le dovute precauzioni e rimanendo nei pressi delle aree di campeggio certi sgradevoli incidenti si possano evitare...e poi anche gli orsi hanno diritto di cenare ogni tanto!!!...scherzo ovviamente :)!! Io penso di non essere una tipa da campeggio, anche se sinceramente non ci sono mai stata una notte in tenda..è solo una sensazione che ho...forse mi sbaglio!
    Mi ha fatto un grande piacere il tuo commento...ciao a presto!

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  20. @ Donna con fuso: ma allora sei appena tornata!!! Ottobre è appena passato! ..figurati noi ci siamo stati ad agosto e ne stiamo ancora parlando come fosse successo ieri!!
    Attendo e son curiosa di leggere della tua esperienza in camper...
    Ciao e buon fine settimana..

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  21. Che foto meravigliose! :) Un posto che sicuramente vale la pena di visitare! Una buona idea per un viaggio in futuro... :)Buona domenica!

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  22. wowwwwwwwwwwwwwwwwwwww!!! Un viaggio spettacolare, davvero! Io (amante degli alberi, ormai è risaputo) resterei a contemplare quei giganti saggi e silenziosi per una buona mezz'ora!!! Bello bello!

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