mercoledì 2 novembre 2011

3' GIORNO - SAN FRANCISCO - SACRAMENTO

12 agosto 2011: Sveglia abbastanza tardi questa mattina.
Ci diamo appuntamento nella sala della colazione per le otto e trenta con i bagagli già fatti, pronti per partire dopo aver mangiato qualcosa.
Come è giusto ci ricarichiamo alla grande con un'abbondante colazione, facciamo check-out e carichiamo le valigie in auto, pronti a partire alla volta di Sacramento.
Dato che ieri abbiamo visto il Golden Gate Bridge solo da lontano, oggi ci piacerebbe riuscire a vederlo un po' più da vicino, nella speranza che non sia avvolto dalla nebbia.
Controlliamo sull' iPad di Massimo il percorso più consono alle nostre esigenze, impostando come destinazione Sacramento, il tragitto proposto non comprende il passaggio dal Golden Gate Bridge, ma dopo esserci consultati siamo tutti disposti a fare una breve deviazione che ci consentirà di attraversarlo...in fondo sarebbe un peccato essere qui e andarsene senza averlo visto per bene.
Impostiamo sul navigatore la destinazione dell'hotel in cui allogeremo questa sera a Sacramento, questo il nostro tragitto per questo primo giorno di spostamento da una città all'altra, ben 116 miglia, pari a circa 190 km.

A mano a mano che ci avviciniamo alla città di San Francisco notiamo che la situazione atmosferica non è molto diversa da quella del giorno prima, anzi sembra addirittura peggiore.
Infatti non ci sbagliamo affatto!!
Arriviamo in prossimità del Golden Gate Bridge e quasi neanche ce ne accorgiamo, avvolto com'è dalla nebbia.
Lo attraversiamo in tutti i suoi 2.710 metri di lunghezza.
Il Golden Gate Bridge è uno dei più famosi ponti sospesi al mondo, e collega la città di San Francisco con la contea di Martin, rimanendo appunto sospeso sopra lo stretto che collega la baia di San Francisco con l'Oceano Pacifico.
Essendo l'unica via che permette l'uscita dalla città da nord, durante determinate ore del giorno il traffico è intenso, soprattutto in entrata alla città al mattino e in uscita la sera.
Sei sono le corsie percorribili sul ponte in auto, e due i marciapiedi pedonali ai lati.  Durante le ore di traffico del mattino quattro sono destinate alle auto che entrano in città, viceversa poi quattro vengono destinate alle auto che nel pomeriggio vanno dal centro di San Francisco verso la Contea di Martin. E' curioso sapere che per garantire la larghezza delle due carreggiate vengono giornalmente spostati manualmente i birilli che delimitano i due sensi di marcia....sembra quasi che la tecnologia qui non sia ancora arrivata, eppure poco lontano da qui si trova la famosa Silicon Valley !
Il tipico colore arancione, facilita sicuramente la sua visione attraverso la nebbia.
Passiamo sotto le due torri, attraverso la campata principale, e io rimango incollata al lunotto della nostra auto a guardarlo a bocca aperta, questo leggendario ponte, spesso immortalato in tanti film, quasi sempre rischiarato dal sole, di un arancione brillante e luminoso, non sembra neanche lo stesso oggi.
Sappiate che se arrivate da nord e volete entrare in città, l'attraversamento del ponte vi costerà 6,00 dollari ad auto, se invece uscite dalla città il pedaggio è gratuito.





Arriviamo dall'altra parte e parcheggiamo le auto in un parcheggio da cui si potrebbe godere di un ottima visuale, se non ci fosse la tanto odiata nebbia.
Usciamo dall'auto e una sferzata di aria gelida ci colpisce e quasi ci fa pensare di ritornare dentro, ma stringiamo i denti e usciamo ugualmente, giusto per scattare qualche foto.
Se fosse una bella giornata limpida da qui si potrebbe godere della visione del ponte in tutta la sua lunghezza.





Il freddo è ormai insopportabile, con due felpe adosso a malapena riusciamo a resistere.
Scappiamo in auto e accendiamo il riscaldamento, ricordandoci che siamo in agosto, diamo un occhiata al termometro dell'auto che segna una temperatura esterna di 44 gradi Fahrenheit, corrispondenti a poco più di 6 gradi Celsius!
Ancora un ultimo sguardo e ripartiamo alla volta di Sacramento, nella speranza di trovare una temperatura più mite.

A mano a mano che ci allontaniamo il clima cambia, in breve tempo un timido sole fa capolinea da dietro le nuvole, fino a trasformare il tutto in una luminosa giornata estiva...finalmente!
Le strade che percorriamo sono ampie e ben trafficate, attraversiamo anche un ponte dalla struttura alquanto insolita e complicata in cui le due carreggiate di marcia si trovano su due piani d'altezza diversi.





Intorno dolci colline a perdita d'occhio.



Verso le 13:00 decidiamo di fare sosta per il pranzo.
E' bene sapere che lungo queste immense distese d'asfalto non si trovano autogrill come  da noi in Italia, sono invece segnalate le uscite per i vari paesi, spesso grazie a degli alti e colorati totem pubblicitari di famose catene di fast food, che solitamente sorgono a ridosso di queste importanti vie di comunicazioni, e qui è possibile trovare tutto quello di cui si ha bisogno, dalla pompa di carburante, al bar, all'hotel, alla posta al servizio informanzioni.
Noi ci lasciamo tentare dalle insegne del Carl's jr, riconoscibile da una simpatica stella gialla sorridente.
Il locale è in stile fast food ma molto curato, i camerieri sono gentili ed educati e c'è un simpatico e tenero signore anziano che serve ai tavoli, i panini sono ottimi, la carne degli hamburger buona e tenera, la spina delle bibite offre una vasta scelta, qui infatti, come nella maggior parte dei fast food negli States, nel momento in cui ordinate da bere vi  porgono un bicchiere in cartone che potrete riempire a volontà sotto i dispenser automatici.
Insomma il Carl's jr ci è piaciuto parecchio, e ne terremo conto per i prossimi pasti veloci.

Ripartiamo, ci attende ancora un oretta di viaggio prima di arrivare al nostro hotel.
Abbiamo prenotato, sempre tramite booking.com,  all' Hawthorn Suites Sacramento .
Una volta arrivati all'hotel facciamo subito check-in per lasciare le valige in stanza e poterci muovere in città più tranquillamente, senza paura che i nostri bagagli vengano rubati.
La hall è ampia e spaziosa, intravediamo già la sala per la colazione di domani mattina, c'è anche la zona piscina che ci promettiamo di vedere al ritorno, non vorremmo farci tentare ora che il nostro intento è quello di andare a vedere la città vecchia.
Le stanze sono enormi, con tanto di cucina attrezzata e tavolo per poter mangiare, il bagno in compenso è un buco, piccolo e  con una doccia ricavata nella vasca da bagno, mi incuriosisce una strana luce rossa applicata al soffito, la accendo e scopro che serve per riscaldare l'ambiente, nel senso che veramente produce calore...molto intelligente!






Dopo una breve rinfrescatina ci ritroviamo tutti nella hall pronti a partire per la volta di Old Sacramento, non prima di essere passati dal deposito Hertz più vicino in cui chiediamo di controllare la nostra auto, visto che i freni non rispondono alla perfezione. Qui troviamo un addetto molto timoroso e impacciato che sulle prime tenta di porre resistenza, poi sotto la pressione delle continue richieste da parte di tutto il gruppo acconsente a sostituirci l'auto con una dello stesso modello, senza aggiunta di sovrapprezzo, il che ci è sembrato più che corretto.
Questo il nostro percorso.

Ormai a metà pomeriggio arriviamo a Old Sacramento, e ci sembra di fare un tuffo nel passato far west.
Non fosse per le auto parcheggiate lungo la via, sembrerebbe di trovarsi in una vecchia cittadina di altri tempi, in cui non ci sarebbe da sorprendersi nel veder passare una polverosa diligenza o un vecchio sceriffo a cavallo.
Gli edifici presistenti sono stati sapientemente ristutturati e conservano una certa aria da vecchio far west, le insegne in legno invogliano l'entrata nei tipici saloon, tutto è studiato per coccolare il turista che tranquillamente ha la possibilità di passeggiare sotto ombrosi porticati in legno, godendosi la piacevole sensazione da cowboy, non mancano infatti curiosi personaggi vestiti con camicie a quadri, jeans vecchi e consumati, stivaloni appuntiti e corredati di speroni, cappello calato in testa.


Piccola nota: le foto che vedete di seguito con l'indicazione "Foto di Renzo" sono foto scattate da un gruppo di nostri quattro amici (Renzo, Mario, Michele, Alberto) che circa dieci giorni prima di noi sono partiti per un viaggio negli States, facendo a grandi linee un percorso molto simile al nostro. Durante il nostro viaggio spesso li sentivamo e chiedevamo loro consigli  su cosa vedere, dove andare e cosa fare visto che ci avevano preceduto e avevano avuto modo di scoprire il tutto prima di noi...i loro consigli sono stati sempre molto preziosi. Come preziose e particolari sono queste foto che Renzo mi ha gentilmente concesso di pubblicare sul mio blog, grazie di cuore!
In seguito probabilmente ne troverete delle altre.
Io quel giorno a Sacramento proprio non avevo voglia di fotografare, cosa alquanto strana per me!

Foto di Renzo

Foto di Renzo


Foto di Renzo


I ragazzi decidono di fermarsi a bere una birra ghiacciata in uno dei tanti saloon, noi ragazze con i bambini invece optiamo per un gelato.
Veniamo poi rapite da un negazio particolarissimo, l' Evangeline's, tramite un vecchio e poco rassicurante ascensore saliamo al primo piano e ci ritroviamo davanti un'infinità di abiti coloratissimi, è il regno del travestimento, in cui gli amanti del Carnevale e di Halloween possono trovare qualsiasi cosa desiderata, non ho mai visto una così svariata infinità di customi di qualsiasi tipo, corredati da ricercatissimi accessori. Passiamo una buona mezz'ora perse tra tulles ricamati, corni da diavoletti e abiti da damigelle, per gli adulti c'è anche un angolo dedicato ai travestimenti erotici...


Foto di Renzo

Foto di Renzo

Foto di Renzo


Parallela alla via principale ricca di botteghe e saloon passano i binari della stazione, conservata ancora come quella di un tempo ed è anche possibile visitare il California State Railroad Museum, museo che vanta una vasta raccolta di locomotive e vagoni restaurati in maniera impeccabile.

Foto di Renzo

Foto di Renzo



La nostra giornata nella Old Sacramento volge al termine, ci è piaciuta questo scampolo di passato mantenuto vivo e perfettamente curato, ci ha fatto assaporare, anche se in maniera molto patinata e da turista, la vita nel lontano far west, quando paesini come questo erano spersi in mezzo al nulla e il fulcro della vita di tutti erano un fumoso saloon e un fornito emporio.

Ci avviamo verso la moderna Sacramento, capitale dello stato della California, punto cruciale nel periodo della caccia all'oro è oggi un importante snodo fluviale in cui l'industria alimentare è una delle principali attività.





Prima però facciamo tappa all' Arden Fair, ricco e lussuoso centro commerciale in cui ci buttiamo in uno shopping sfrenato, da domani basta negozi e borse piene di acquisti, iniziamo con i parchi e con la vacanza dura, quindi è meglio concedersi un po' di relax almeno oggi.
Usciamo che è buio e l'idea che accomuna tutti  è quella di andare in centro a mangiare in una buona steak house, purtroppo non abbiamo indirizzi di riferimento, ma decidiamo ugualmente di trovare un posto carino.


Arrivati in centro troviamo facilmente parcheggio nei pressi del California State Capitol, il Campidoglio, che funge sia da museo che da sede di lavoro del Governo, è una pietra miliare in questo genere di architetture, con porticati corinzi e una cupola centrale slanciata, è sicuramente uno dei più belli dello stato della California.
Purtroppo quando arriviamo noi è già chiuso e ci dobbiamo accontentare solo di una visione esterna notturna.


Riprendiamo la passeggiata e la ricerca di un locale in cui cenare, e a nostra insaputa anche  la prima fregatura della vacanza.
Essendo in dieci è anche difficile trovare posto per tutti, l'ora è sicuramente la meno indicata poichè i tavoli sono ormai tutti occupati. Gironzoliamo in lungo e in largo ricevendo dei secchi no oppure delle richieste di attesa di almeno un ora, cosa che non vogliamo fare, anche perchè i bambini, e anche noi grandi abbiamo fame.
Alla fine ci ritroviamo seduti al Mayahuel, in quello che noi pensavamo all'inizio un ristorante messicano, ma che poi abbiamo scoperto serviva piatti maya, in effetti anche il nome stesso del locale non poteva trarre in inganno. Ci ritroviamo ben presto accomodati attorno ad un tavolone al centro di un salone in cui le luci soffuse conciliano il sonno,  e l'aria condizionata a mille ci iberna per benino.
Io scelgo una porzione di "Tacos de Arrachera", sono tre grosse tortillas di mais servite con all'interno una tenera carne marinata dallo chef, servite con riso, verdure e salse miste, Marco invece preferisce "Tacos de Puntas de Pollo" che altro non sono sempre tre grosse tortillas ripiene di carne di pollo, gli altri prendono delle insalate ricche di ogni ben di Dio, Karis per riscaldarsi un po' ordina una zuppa che oltre ad essere bollente ha il difetto di essere soprattutto piccante e alla fine immangiabile, le bimbe si abbuffano di petti di pollo alla piastra e verdure preparate  appositamente per loro dallo chef, probabilmente le più fortunate.
Ci alziamo da tavola appesantiti per la cucina piccante e ricca di condimento, infreddoliti per l'aria condizionata e delusi per non aver mangiato la famosa steak americana, ma avremo tempo ed occasione, ed io mi dico che alla fine non è andata poi così male, se non altro abbiamo avuto modo di assaggiare la cucina maya.

Ritorniamo in hotel, brevi saluti, accordi per l'orario di domani e a letto.
Domani direzione Yosemite National Park.

9 commenti:

  1. Ila eccomi qui. Che bello dev'essere passare sotto quel ponte anche con quella foschia, avete fatto bene a deviare il percorso. Che forte il passaggio nella vecchia Sacramento, non ti sembrava di essere entrata per sbaglio in un vecchio film? Fantastico! Allora mia cara Ila, dopo questa giornata ci vediamo prossimamente al Yosemite National Park. Buona serata.

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  2. Ciao Tizi, e grazie delle tue visite costanti, mi fanno un immenso piacere! Sì alla fine deviare il nostro percorso per poter vedere, seppur nella foschia, il Golden Gate Bridge è stata una saggia decisione. A Old Sacramento abbiamo fatto un tuffo nel vecchio far west, o come dici tu nel set di un vecchio film western...a quanto prima il resto!
    Ciao a presto...

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  3. Wow!!!! Quel ponte ^-^ mi piace quella nebbia da cui era avvolto!chissà che sensazione particolare essere li :) inoltre la vecchia Sacramento è una figata :)a me sarebbe piaciuto sicuramente questo itinerario :)

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  4. 6 gradi ad agosto???? Help! E vogliamo parlare della nebbia??? Fortuna che le foto sono ugualmente molto suggestive! :D non vedo l'ora di leggere il prosieguo con il parco!!! P.S. molto carino l'hotel di Sacramento: la lucina rossa per scaldare io l'ho trovata in Trentino, pensa un po'!

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  5. bellissimo il ponte anche se con freddo gelido e nebbia, non potevate non attraversarlo, e anche Old Sacramento molto bellina, da vero film west! :-) non vedo l'ora di leggere dello Yosemite!! non farci aspettare troppo mi raccomando! :-)

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  6. @ Ciao Dreamy...sono contenta ti sia piaciuto l'itinerario fin qui...vedrai il resto!! Resta sintonizzata...ciao ciao a presto!

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  7. @ Ciao Turista: quella lucina rossa che serviva a riscaldare l'ambiente è stata una vera scoperta! Anche in Trentino l'hai trovata? Ma dai? Pensa te...Comunque al di là dei 6 gradi la città di San Francisco merita sicuramente una visita...Ciao a presto!

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  8. @ Ciao Girl (silvia): grazie della visita, appena riesco pubblico il resto...c'è così tanta roba da scrivere!!!
    Ciao a presto

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  9. no tranquilla è anche blogger che in questi giorni è un po pazzo, belle le foto dle ponte dve c'è sempre la nebbia io me lo ricordo bene :-)

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